DI COSA SI TRATTA
Con il termine cefalea si intende un dolore a livello del cranio, del viso, o della parte superiore del collo. Questo disturbo è molto frequente, infatti più del 90% della popolazione ha avuto un episodio di cefalea almeno una volta nella vita e, secondo dati ufficiali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, colpisce una persona su due, con prevalenza femminile.
Può presentarsi occasionalmente oppure con una frequenza tale da compromettere la qualità della vita, familiare e lavorativa, della persona.
TIPOLOGIE DI CEFALEE
L’IHS International Headache Society classifica le cefalee in due grandi categorie:
- cefalee primarie, o idiopatiche
- cefalee secondarie
Le cefalee primarie sono dette così perché non derivano da cause specifiche e si dividono in:
- emicrania
- cefalea di tipo tensivo (muscolo-tensiva) TTH
- cefalee autonomico-trigeminali (come la cefalea a grappolo) TACs
- altre cefalee primarie
L’ emicrania è un mal di testa ricorrente che colpisce circa una persona su sei, più comune nelle donne che negli uomini e prevalentemente nella fascia d’età tra 18 e i 50 anni. Si manifesta con un dolore medio-forte, acuto o pulsante, che ha origine anteriormente o su un lato della testa e poi si può estendere a fronte e/o tempie. I sintomi in genere durano da 4 a 72 ore e la loro intensità peggiora con l’attività fisica. Può essere associato a nausea, vomito e sensibilità alla luce o ai suoni e può manifestarsi con o senz’aura.
L’aura è un disturbo neurologico transitorio che solitamente precede o si associa alla cefalea, la cui durata solitamente varia dai 10 ai 60 minuti. Può manifestarsi in diversi modi:
- il campo visivo viene occupato da punti o linee luminose, oppure ridotto
- il paziente presenta un disturbo sensitivo ad un lato del corpo
- presenta difficoltà nel parlare
Le cause dell’emicrania non sono ancora del tutto note, ma ci sono diversi fattori che possono predisporre a tale problematica, tra cui:
- genetica ( spesso chi soffre di emicrania ha componenti familiari con la stessa problematica)
- stress o rilassamento dopo un periodo molto stressante
- alterazioni ormonali, soprattutto legate agli estrogeni
- cambiamento del tempo, altitudine, temperatura oppure esposizione ad eccessivo vento o sole
- stimoli rumorosi o olfattivi intensi
- alimentazione ( insaccati, formaggi stagionati, fritti, condimenti e spezie, tè, caffe …)
- fumo e alcool
La cefalea tensiva è la forma di mal di testa più comune, caratterizzata da un dolore continuo, non pulsante, bilaterale, di intensità lieve o media. In alcuni pazienti è localizzato nella regione occipitale, in altri inizia nella zona anteriore e si presenta come una fascia che stringe la testa. Non si aggrava con l’attività fisica e non è accompagnato da sintomi visivi, nausea o vomito come l’emicrania. Gli attacchi hanno durata e frequenza estremamente variabile, per cui vengono classificati in cefalee episodiche o croniche a seconda che durino meno o piu’ di 15 giorni al mese. Le cause della cefalea tensiva non sono ancora del tutto note, ma spesso è associata a:
- tensione muscolare del collo e delle spalle
- disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare
- problemi di occlusione
- stanchezza visiva
- mancanza di sonno
- stress
Le cefalee autonomico-trigeminali sono caratterizzate da dolore unilaterale molto forti. Vi sono diverse forme di queste patologie ed è importante una diagnosi accurata in quanto rispondono a terapie differenti. La più frequente è la cefalea a grappolo. Detta così per l’andamento degli attacchi che alternano periodi attivi ( grappoli) a periodi in cui non vi è dolore. Si presenta prevalentemente nei maschi, e viene definita episodica o cronica, a seconda che il tempo tra un attacco e l’altro superi o meno i 14 giorni. Il dolore è molto forte e dura da 15 a 180 minuti, ma può comparire più volte nell’arco della giornata. Può essere è associato a sintomi oculari, come arrossamento congiuntivale, lacrimazione, miosi o ptosi, oppure a sintomi nasali come congestione nasale o rinorrea. Le cause di questo di mal di testa non sono ancora nota, ma si ipotizza che siano correlate ad un malfunzionamento dell’ipotalamo.
Altre forme di cefalee autonomico-trigeminali sono:
- PH o emicrania parossistica
- SUNCT o attacchi nevralgiformi unilaterali di breve durata con iniezione congiuntivale e lacrimazione
- TACs o cefalee unilaterali con segni autonomici
- HC o emicrania continua
Le cafalee secondarie invece rappresentano un sintomo di un’altra patologia o di condizioni cliniche particolari, come un trauma cranico, un tumore, un’emorragia cerebrale, infezioni, disordini psichiatrici e molte altre.
TRATTAMENTO
Il mal di testa è dunque un termine che racchiude diverse patologie ed è per questo che è importante rivolgersi ad uno specialista, per una diagnosi specifica.
In questo modo sarà possibile individuare l’approccio più efficace per la cefalea diagnosticata, che solitamente consiste in una combinazione di terapie farmacologiche (anche se non tutte richiedono l’uso di farmaci) e non farmacologiche (educazione del paziente ad una alimentazione ed uno stile di vita più sano, esercizi fisici o posturali, biofeedback e terapie manuali come massoterapia, osteopatia, fisioterapia, chiropratica…)
COME POSSO AIUTARTI
Questo perché siamo persone diverse e ognuno di noi racchiude una storia, fatta di abitudini, esperienze ed emozioni. Ed è per questo motivo che non è possibile identificare un trattamento standard, ma va personalizzato sul paziente.
Se vuoi saperne di più contattami per un consulto. Procederemo ad una prima fase conoscitiva ed anamnestica che mi permetterà di accompagnarti nel percorso più adatto alla tua persona.